Udu: il Senato Accademico discrimina gli studenti nelle tendopoli e quelli fuori regione‏

Pubblicato il 7 Maggio 2009 | Autore: | Categoria: Primo Piano

Le scelte compiute dal Senato Accademico penalizzano e discriminano gli studenti, in special modo quelli nelle tendopoli e i fuori regione, ma discriminano anche gli studenti provenienti da luoghi dell’abruzzo ma lontani (alto vastese), discriminano in generale tutti gli studenti che non troveranno il proprio corso di laurea a loro vicino. In questo modo si è fatta aprire una guerra tra territori, una guerra tra studenti, una guerra tra interesse localistici volti a spartirsi l’Università dell’Aquila.

La delocalizzazione dei corsi di studi in svariate sedi penalizza gli oltre 26.000 studenti che si sono iscritti all’Università dell’Aquila.
Tali scelte discriminano e penalizzano ulteriormente i ragazzi che vivono in tendopoli, aggiungendo altro disagio a questa tragica situazione.

A pagare le conseguenze di queste decisioni sono anche gli studenti fuori regione. La decisione di voler iniziare le lezioni a tutti i costi nelle cittadine più disparate dell’Abruzzo, certamente non permette agli studenti fuori regione di avere riconosciuto il diritto allo studio. Non è possibile pretendere di riprendere la didattica in queste zone senza garantire vitto e alloggio gratuiti agli studenti.

L’unica possibilità era e resta quella di garantire stessi trattamenti per tutti gli studenti iscritti allo stesso corso di laurea, in tal senso va la mozione dell’Udu, che ha provocato imbarazzo tra i membri del Senato Accademico.

L’UdU ha chiesto da subito a tutti i docenti di mettere a disposizione degli studenti materiale on-line (dispense e registrazioni di lezioni). Dopo 5 settimane non c’è nulla sul sito, tranne alcuni casi sporadici. Nemmeno questo è stato possibile fare per gli sfollati.
Si assiste invece ad un vero e proprio scacallaggio di alcuni docenti, che in base alle loro personali esigenze decidono dove e come spostare i corsi di laurea in altre sedi.
La proposta degli studenti di replicare le lezioni a L’Aquila in caso di delocalizzazione, è stata respinta. Caduta. Inascoltata. Evidentemente i diritti degli studenti non valgono molto di fronte agli interessi che spingono sullo smembramento dell’Università.

Nella seduta del Senato Accademico del 6 maggio l’UdU ha chiesto al Senato di approvare una mozione, in allegato, in cui si impegnava l’Istituzione Universitaria a garantire l’uniformità di trattamento per gli studenti nell’immediato e a ripartire da settembre con tutta l’attività, didattica e di ricerca, a L’Aquila.

Il Senato ha rinviato e ignorato le proposte studentesche, ritendendo che l’opinione degli studenti conti ben poco nella ricostruzione dell’ Ateneo.

I vertici dell’Ateneo, decidendo di non decidere, lasciano spazio a interessi personali, privatistici che nulla hanno che vedere con la visione e con la “mission” proprie di un’università in questo contesto territoriale.

Questo non è ammissibile. Se per primo il Senato Accademico non s’impegna affinché l’Università rimanga a L’Aquila, è evidente che si sta prendendo un’altra strada, che le intenzioni sono di fare qualcosa che non sia l’Ateneo dell’Aquila.

L’UdU ribadisce con forza che è da L’Aquila che si deve ripartire con tutti i corsi di laurea il prossimo anno accademico.
Non è più tollerabile che qualsiasi istituzione affermi che si debba restare qui, e intanto l’Università scelga di delocalizzare, calpestando i diritti degli studenti e impoverendo la città della sua risorsa più importante.
E questo l’UdU non lo può accettare.
Esistono le strutture nel territorio cittadino che possono ospitare l’Ateneo.
Perchè il Senato Accademico non le chiede formalmente, invece di consentire a i suoi corsi di laurea di scappare nelle località più svariate per assecondare i politici di turno?
Nei fatti il Senato Accademico stesso sta avallando lo smembramento dell’Università.
Gli studenti iscritti all’Università dell’Aquila che vogliono stare a L’Aquila non lo possono accettare.
Chiediamo risposte e soluzioni a tutte le Istituzioni, ma innanzitutto le pretendiamo dall’Università.
Gli studenti devono avere risposte e certezze prima di tutto dall’Ateneo e dalle Istituzioni che lo rappresentano, che devono garantire gli stessi diritti, le stesse opportunità a tutti gli studenti.
Il terremoto ha fatto crollare le nostre case, le nostre facoltà, ma non i nostri principi, la nostra lotta per la tutela degli studenti, la nostra Carta dei Diritti.
Per questo l’UdU metterà in campo tutte le azioni per contrastare lo smembramento dell’Università, per ripartire da settembre a L’Aquila, con le dovute garanzie per gli studenti.

8 commenti
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  1. “Il viaggio della speranza….”cavolo col gommone se c’era il collegamento marino facevo prima …dho!!

    Non trovo giusta la decisione di mettere la sede di informatica a Corropoli(in realtà si trova in un bivio stradale nn c’è paese a essa vicino della serie andiamo tutti allegramente all’agriturismo dell’aquila sede corropoli) sede che dista 4 km da uno sputo di paese(corropoli) e 4 km da albadriatica mal collegata e buttata in mezzo ai campi doversi adeguare al primo posto disponibile è giusto ma trovo vergognosa la mancanza di organizzazione e il continuo approfittarsi degli studenti(nemmeno un panino gratis per intenderci assenza totale di mensa naturalmente): non esistono alloggi gratuiti promessi sul sito, da avezzano coi treni ci ho messo 5 -6 ore per arrivare li passando a pescara poi cambio per giulianova ma attenzione due bus con cambio a alba adriatica per giungere alla sede priva persino di collegamenti diretti se non di una navetta mattutina e una serale e priva persino di una fermata definita” vicina” all’università(l’unico bar è a 500 metri).Ho chiesto all’autista di farmi la cortesia di indicarmi l’università e di fermarmi li vicino piu o meno e me la ha indicata :dietro quegli alberi là mi ha detto wauuu ;). 148 km di distanza che per colpa di mezzi insufficienti e mal forniti diventano l’equivalente di un viaggio in macchina fino alla Sicilia.Sarò costretto a prendere casa e pagare 150 euro condividendola con sette persone e stando in doppia che belloooo!!viva il terremoto!!dimenticavo aggiungere anche il cibo … insomma all’Aaquila pagavo di meno e nn stavo certo in casa con sette persone ma soprattutto nn erano un campanile e quattro case a tenermi compagnia nelle pause dovute tra un libro e un altro …un saluto da dolly la pecora che vive vicino casa!E un saluto a tutti coloro che all’università dell’Aquila non torneranno piu. Corropoli stiamo arrivando!!!!

  2. Sono d’accordo con quello che dite ..
    la situazione che si sta creando è a dir poco assurda .. professori che ci ampliano il rpgramma d’esame, libri che mon si triìovano facilmente nelle città non universitarie, soldi e soldi per ordinarli via internet e viaggi a vuoto per reperirli nelle grandi città tipo roma, altri professori che pretendono comunque di vedersi . e dove?? ci siamo forse scordati che il sisma ci ha portato via case e amici?.. e nessun tipo di agevolazione, tipo trasporti o allogi, ci viene garantita come si era detto all’inizio .. come sempre … tante perole sprecate al vento e a pagarne le conseguenze siamo solo noi studenti.
    Grazie e scusate lo sfogo …

  3. Ma perchè ancora non si sa nulla di medicina?Cioè se hanno deciso qualcosa come la delocalizzazione nel senato perchè non ci avvertono di questa decisione?Resto sempre più sorpreso dalla gestione della situazione da parte degli addetti ai lavori:capisco l’emergenza ma non condivido molte delle scelte fatte.

  4. […] Comunicato UduAQ del 7 maggio scorso: Le scelte compiute dal Senato Accademico penalizzano e discriminano gli studenti, in special modo quelli nelle tendopoli e i fuori regione, ma discriminano anche gli studenti provenienti da luoghi dell’abruzzo ma lontani (alto vastese), discriminano in generale tutti gli studenti che non troveranno il proprio corso di laurea a loro vicino. In questo modo si è fatta aprire una guerra tra territori, una guerra tra studenti, una guerra tra interesse localistici volti a spartirsi l’Università dell’Aquila. […]

  5. Scusate, sostenete di voler portare tutte le lezioni a l’aquila. Non vi rendete conto che è una cosa assurda? Se i corsi venissero svolti esclusivamente a l’aquila, si penalizzerebbero tutti gli studenti che non possono raggiungere quotidianamente la città. Sfido chiunque, magari uno studente pugliese che vuole seguire a l’aquila, a trovare casa tra le macerie e le tendopoli. la delocalizzazione è necessaria! ok, forse potrebbero mettere delle lezioni ANCHE a l’aquila…

    “discriminano in generale tutti gli studenti che non troveranno il proprio corso di laurea a loro vicino”.
    Cmq gli studenti fuori regione, ovunque mettano i corsi, si troveranno sempre in difficoltà… almeno a pineto possono prendere casa.

    Purtroppo la bacchetta magica non ce l’ha nessuno: e di certo invece di destinare soldi a dare vitto e alloggio gratuito agli studenti, questi soldi dovrebbero essere destinati alla ricostruzione, affinchè si riesca almeno l’anno prossimo a tornare nelle nostre facoltà, e magari tutti a casa a l’aquila(anche una casa di legno.)

  6. Alfredo, forse stai dimenticando che con queste scelte stanno penalizzando gli studenti aquilani più di ogni altro iscritto.

    Tra l’altro, parliamo di Scienze Informatiche – sede a Corropoli. Il posto più disgraziato dell’universo, mal connesso sia con L’Aquila che col resto d’Italia ad esclusione della costa abruzzese (e manco tanto).
    Morale: io da Assergi farei gli stessi orari che fa un mio collega pugliese.

    Ti sembra normale una scelta del genere?
    Ti sembra normale che si sia scelto di far ripartire la didattica frontale senza prima ovviare a GRAVI problemi logistici e ignorando deliberatamente i problemi degli studenti aquilani? (non credere ai comunicati trionfalistici de Il Centro, la sede di Corropoli è sgradita a *tanti* iscritti)

    Il problema è questo: tutto è stato fatto di corsa, con l’unico obiettivo di far uscire sulla stampa “guardate come siamo fighi, siamo ripartiti a meno di un mese dalle scosse”.
    E intanto noi aquilani non possiamo manco seguire ‘ste benedette lezioni…

  7. La mozione proposta dall’udu e cestinata dal senato…

    Programmazione attività didattica, conclusione delle lezioni dell’anno accademico 2008/09 – periodo maggio/giugno 2009

    Il Senato Accademico si impegna a garantire a tutti gli studenti dell’Ateneo uniformità di trattamento. Questo deve essere il principio ispiratore della programmazione messa in atto per la conclusione delle attività didattiche del secondo semestre.

    In particolare il Senato Accademico stabilisce per i corsi di laurea delle varie Facoltà, quattro linee di azione possibili:

    1. il Corso di laurea, qualora delocalizzato in altra sede, deve garantire, tramite opportune convenzioni quadro con gli enti locali, vitto e alloggio gratuiti in un unico progetto didattico modello campus;
    2. il corso di laurea, se non in grado di garantire il rispetto del punto 1, replica il medesimo insegnamento in tre canali localizzati nelle zone di: L’Aquila, Marsica, Zona Costiera;
    3. il corso di laurea continua l’attività didattica esclusivamente nelle strutture sicure, anche temporanee, dell’Aquila;
    4. il corso dichiara la fine dell’attività didattica frontale, con l’obbligo tassativo di rendere disponibile il materiale didattico on-line.

    Programmazione attività didattica per l’Anno Accademico 2009/2010

    Il Senato Accademico si impegna per l’Anno Accademico 2009/2010 a localizzare l’attività didattica di tutti i corsi di laurea esclusivamente a l’Aquila.

    Gli organi Accademici si impegnano da subito ad effettuare una ricognizione puntuale delle effettive necessità per la ripresa dell’attività didattica dell’A.A. 2009/10.

    A partire da questa analisi, si dovranno richiedere al Governo, alla Protezione Civile e a tutti gli attori istituzionali soluzioni che consentano l’effettivo espletamento delle attività formative.

    Inoltre, nella fase di programmazione dell’offerta formativa per il prossimo anno accademico, il Senato Accademico stabilirà con la Regione Abruzzo e la Protezione Civile i servizi, quali trasporti, alloggi e borse, necessari a garantire agli studenti una piena fruizione delle attività didattiche.

  8. Ai colleghi informatici:
    alla conferenza stampa dell’altro giorno sono state fatte presenti le vostre situazioni e le vostre problematiche e devo dire con grande rammarico che quello che dice morph è sacrosanto.
    Si sarà pure voluto dare un segnale, ma non viviamo di segnali, c’è bisogno di certezze, di soluzioni concrete, ponendo in cima alla lista delle priorità gli studenti aquilani.
    La fretta di ricominciare ha fatto sì che certe priorità venissero meno. C’è stata anche gente che, alla conferenza dell’altro giorno, si è permessa di insinuare che la gente rimarrà a Corropoli e che questa è un’opportunità che potrà portare a “risvolti diretti e indiretti”.
    La puzza di letame sale, non possiamo far finta di niente e respirare a pieni polmoni.