Scienze Motorie, tirocini e riforma

Pubblicato il 13 Dicembre 2007 | Autore: | Categoria: Dipartimenti, Scienze motorie

E’ indubbio che il passaggio dall’ex-Isef a Scienze Motorie ha determinato una diminuzione delle ore destinate alle attività pratiche a favore di quelle teoriche. E’ altrettanto vero che l’Isef garantiva un accesso diretto ( non esisteva la SSIS ) al mondo del lavoro, come professore di educazione fisica, motivo per il quale fu istituito l’ISEF.
Detto ciò, la facoltà di Scienze Motorie cosa può garantire? Esiste un mercato del lavoro esclusivo?
Sebbene siamo dubbiosi sulle possibili risposte, crediamo che una esclusività debba esserci innanzi tutto all’interno del nostro piano di studi; e ci riferiamo all’inserimento di tirocini formativi e obbligatori a partire dal 2° anno della triennale che ci chiariscano le idee su quello che sarà il nostro mercato del lavoro.
Speriamo che il nuovo percorso della riorganizzazione didattica (legge 270) inverta questa tendenza, avvicinando Scienze Motorie ad un percorso più educativo e formativo, cercando di inserire gli attuali e i futuri laureati in un mercato del lavoro più specifico.
Bisognerebbe quindi ampliare l’offerta formativa di alcuni corsi (tra i quali Psicologia e Pedagogia, Teoria e Metodologia del Movimento Umano, Teoria Tecnica e Didattica delle Attività motorie generali, Teoria Tecnica e Didattica delle Attività motorie speciali) ed inserire tirocini validi che possano inserire i laureati nel mondo del lavoro con professionalità.
La nuova riforma può essere la nostra occasione, non lasciamocela sfuggire!

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