Diritto allo Studio Universitario, in 6 anni in Abruzzo taglio dei fondi del 40%

Pubblicato il 17 Marzo 2014 | Autore: | Categoria: Comunicati Stampa, Diritto allo Studio & Cittadinanza, Primo Piano

Nella giornata di ieri assieme ai compagni di Udu Teramo e di 360 Gradi Chieti-Pescara abbiamo redatto un comunicato sulla preoccupante situazione in cui versano i fondi destinati al Diritto allo studio da parte della Regione Abruzzo:

Nel silenzio dei più la Regione Abruzzo ha tagliato anche per il 2014 il fondo regionale per le Aziende per il Diritto agli Studi Universitari. Un taglio che è solo l’ultimo di una lunga lista che la Regione Abruzzo ha praticato sul fondo dal 2008 ad oggi.

I fondi per il funzionamento e per i servizi delle Adsu hanno visto infatti, a dispetto delle esigenze numeriche degli studenti, un calo di circa il 40% in poco più di 5 anni.

Nel 2008 infatti la Regione stanziava 7,4 milioni di euro mentre per il 2014 la Regione ha deciso di stanziarne sul fondo soltanto 4,5. Una riduzione del 40% che colpisce un settore così delicato, sul quale invece qualsiasi buon governatore dovrebbe investire, come quello del diritto allo studio. La realtà invece è quella di un taglio che, anche per l’aumento della tassa regionale per il diritto allo studio (passata da 77 euro a 140 euro a studente), si configura come un taglio pesantissimo.

Se la rotta è questa, e il sistema del diritto allo studio abruzzese viene finanziato sempre più dagli studenti e sempre meno dalla Regione, i servizi per gli studenti non andranno mai incontro a miglioramenti e la tassa regionale a carico dello studente vedrà un costante aumento per evitare alla Regione il crollo nella copertura degli idonei alla borsa di studio, essendo il fondo derivante dalla tassa regionale vincolato alla spesa per borse di studi.

Le Adsu, senza un’inversione di tendenza sul fondo regionale, non potranno intervenire per migliorare i servizi collettivi, dalle mense alle aule studio, dagli alloggi ad interventi calmieranti sui trasporti o a favore dell’accesso alla cultura e allo sport per gli studenti.

A dimostrazione di ciò si può notare come quest’anno, fatta eccezione per l’ADSU di L’Aquila dove è stato erogato il 100% delle borse di studio, a Teramo sia stato coperto solo l’80% e per gli iscritti dell’università D’Annunzio (Chieti-Pescara) non si è arrivati nemmeno al 50% di coloro che sono risultati idonei. Di strumenti per invertire questo processo esistono e sono regolamentati dalla legge: la CRU (Conferenza Regione Università) è il luogo di coordinamento di tutti i protagonisti regionali in materia del diritto allo studio (studenti, rettori, sindaci, adsu) ed esprime inoltre un proprio parere sul piano di indirizzo triennale in materia di diritto allo studio, ma nonostante le continue sollecitazioni da parte dei rappresentanti degli studenti non viene come da norma convocata da anni, lasciando inoltre alle università abruzzesi un piano triennale datato 2007, di quasi un decennio fa.

A tutto questo si aggiunge la grave situazione in cui riversa il servizio trasporti in Abruzzo, che rispetto alle esigenze di chi viaggia tutti i giorni per raggiungere l’università si dimostra inefficiente: sia sulla linea ferroviaria, con un numero di corse che diminuiscono di anno in anno, sia sul trasporto su gomma, con corse soppresse, prezzi esorbitanti e pochissime convenzioni.

Il tutto a discapito degli studenti universitari, delle città in cui vi sono le università e dei territori ad esse vicine. Il tutto, per essere brevi, a discapito della regione stessa.

Che la speranza di un futuro migliore sia riposta nelle generazioni dei soggetti in formazione è un concetto che qualunque bravo politicante è pronto sempre ad esprimere durante la campagna elettorale, salvo poi dimenticarsi nei tempi successivi di quel diritto – fondamentale e inalienabile – previsto dalla Costituzione. In Italia la Repubblica affida il compito di “rimuovere tutti gli ostacoli di ordine economico e sociale che di fatto limitano l’uguaglianza dei cittadini nell’accesso all’istruzione superiore e, in particolare, per consentire ai capaci e, meritevoli, anche se privi di mezzi, di raggiungere i gradi più alti degli studi” per lo più alle Regioni.  Ma a quanto pare la Regione Abruzzo sembra essersene dimenticata.

L’Aquila, 16 marzo 2014

UdU L’Aquila

UdU Teramo

360 gradi Chieti-Pescara

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