Comunicato stampa UDU – L’Aquila su Inaugurazione a.a. 2015/16 Università degli studi dell’Aquila

Pubblicato il 16 Novembre 2015 | Autore: | Categoria: Comunicati Stampa

Andrea discorso

Si è tenuta oggi l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università degli Studi dell’Aquila, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. A rappresentare ed a portare i saluti degli studenti quest’anno è stato Andrea Fiorini, studente magistrale di economia all’Univaq e da luglio 2013 Presidente del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari, in cui fu eletto rappresentante con la lista dell’Unione degli Universitari.

L’idea di far intervenire il Presidente dell’organismo nazionale degli studenti universitari ci è parsa da perseguire, proprio per l’eccezionale presenza del Presidente della Repubblica e per far emergere la drammaticità della situazione che il diritto allo studio versa in Italia.
Andrea Fiorini ha toccato diversi punti nel suo intervento che hanno un carattere nazionale, che si possono leggere nel discorso allegato, ma che interessano pesantemente anche l’Università dell’Aquila: tra queste indubbiamente il dilagare generalizzato dei numeri programmati, il crollo degli idonei alle borse di studio, il ruolo degli studenti nelle città: tematiche attuali anche nella realtà universitaria aquilana.
Sono inoltre state evidenziate:

Il sottofinanziamento dell’Università Italiana, in particolar modo se confrontata ai paesi OCSE. (0,42% del Pil l’Italia, 1% del Pil Francia e Germania)
la tassazione elevatissima a carico degli studenti universitari (seconda in Europa soltanto a Gb e Olanda)
la vergognosa situazione del diritto allo studio universitario, con basso finanziamento nazionale (100 euro per studente, contro i 1300-1500 di Germania e Francia), bassissimo finanziamento delle regioni (circa 90 euro per studente) a fronte di un sempre maggior carico del sistema del dsu sulla tassazione studentesca (140 euro).
Si è rimarcato il mancato innalzamento delle soglie ISEE per le idoneità alla borsa, che ha provocato, con l’introduzione delle nuove regole sull’ISEE, la perdita della borsa di studio per larghe fasce di studenti in forte difficoltà economica. Si è chiesto un sostegno a Miur, Parlamento e Regioni per arrivare ad una soluzione sul tema, investendo circa 200Milioni di euro aggiuntivi.

Ci sembra utile ricordare alcune peculiarità locali, che non si è potuto approfondire oltre il cenno nell’intervento:
sulla incredibile vicenda degli “esodati del diritto allo studio” è utile ricordare come l’Udu abbia tentato in anticipo, in sede di Conferenza Regione Università, di far ritoccare fino al massimo possibile le soglie per l’idoneità per reddito, in modo da arginare gli effetti “escludenti” del nuovo ISEE su studenti fino allo scorso anno sempre idonei alla borsa. Purtroppo la Regione non ci ha dato ascolto, nè peraltro i membri della CRU (Comuni, Atenei, Adsu Abruzzesi) ci hanno sostenuto in questa proposta.
Ora anche l’Abruzzo si trova con numeri molto elevati di esodati dalla borsa.
A questi si aggiungono inoltre all’Aquila diverse decine di studenti che sono stati esclusi dall’Adsu nelle graduatorie per le borse di studio, per banali e sanabili errori procedurali compiuti nella compilazione degli ISEE/ISEEU dai soggetti accreditati (Caf o commercialisti). Sono decine di studenti cui l’Adsu potrebbe chiedere documentazione integrativa a corredo della domanda pur presentata nei tempi giusti, ma che al momento sono ancora esclusi. Sia il Consiglio Studentesco che la Rettrice hanno chiesto all’Adsu di non aggiungere ulteriori esodati a quelli già determinati dalla normativa nazionale e dalla cecità regionale. Si attende ancora una risposta, per ora non arrivata.

l’introduzione del numero programmato in quattro fra i corsi di studi triennali più attrattivi dell’Ateneo (ndr Psicologia, Scienze biologiche, Biotecnologie e Scienze motorie), introduzione che noi abbiamo fortemente contestato, ed avvenuta contestualmente al ritorno della tassazione universitaria, ha prodotto un effetto “deterrente” nei confronti degli studenti.
Pensiamo che si potevano fare scelte diverse, a partire dalla contrattazione con il Ministero sul nuovo accordo di programma. Quella fase poteva essere utilizzata per chiedere regole e strumenti tali da accompagnare l’Università dell’Aquila ad una piena sostenibilità dell’offerta formativa ampia e aperta. Avanzammo formalmente una richiesta in tal senso di Accordo di Programma, richiesta approvata e sostenuta sia dal Consiglio Studentesco dell’Università dell’Aquila che dal Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari. Fummo ignorati. Il nostro obiettivo è e rimane l’Ateneo prospettato nel rapporto OCSE, cioè con 30.000 studenti. Un Ateneo così utile socialmente per chi sceglie di studiare e fattore determinante per il pieno rilancio della città dell’Aquila.
Noi condividiamo quanto affermato dal Presidente CNSU il quale ha chiesto alla comunità accademica tutta “di avere il coraggio di saper dire anche dei no, […] di non essere meri attuatori di regole sbagliate”, per cui crediamo che anche nei fatti, non solo a parole, si sarebbe dovuto e potuto prendere un’altra strada. Ora, arrivati al secondo anno consecutivo in cui i corsi a numero programmato locale non attraggono neanche il numero definito, sarà necessario riaprire la discussione.

Consegna carta dei dirittiIl Presidente del CNSU, Andrea Fiorini, ha consegnato al Presidente della Repubblica il Rapporto sulla condizione studentesca in Italia, rapporto elaborato dal Consiglio stesso, e che evidenzia in tutta la sua drammaticità tutte le lacune del sistema universitario “a carico” degli studenti.
Abbiamo inoltre consegnato al Presidente della Repubblica una copia speciale della Carta dei Diritti degli Studenti universitari dell’Università dell’Aquila, in segno simbolico di auspicio che la stessa diventi una realtà in tutti gli Atenei italiani. La Carta sancisce i diritti fondamentali degli studenti e delle studentesse all’interno della comunità accademica e nasce da un percorso iniziato nel 2002 dall’Unione degli Universitari. Nel nostro Ateneo, nel 2008, ha trovato la prima applicazione sul territorio nazionale ed è per l’Università degli Studi dell’Aquila motivo di orgoglio. La nostra lotta quotidiana è per l’applicazione della Carta in ogni corso di laurea e per la sua difesa dai ciclici ritorni di aggressioni nei confronti del valore statutario della carta stessa.
Ci sembra infine utile sottolineare una vena di disappunto per l’assenza degli studenti alla cerimonia, salvo naturalmente i rappresentanti eletti in seno al CdA e al Senato dell’Università. Abbiamo auspicato l’invito all’intero Consiglio Studentesco in rappresentanza di tutti gli studenti. In assenza di questo si sarebbe in ogni caso almeno potuto inserire un rappresentante degli studenti in ogni delegazione dei 7 Dipartimenti. Una diffusa disattenzione, che emerge ancor più proprio alla luce del richiamo al valore degli studenti e della rappresentanza evidenziato dai saluti del Presidente del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari.

Martina e Andrea con Mattarella

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