CONTRO L’EUROPA DEI NAZIONALISMI, PER UN’ EUROPA DI ACCOGLIENZA

Pubblicato il 24 Marzo 2017 | Autore: | Categoria: Comunicati Stampa, Primo Piano

Il nazionalismo, il fascismo, il desiderio di supremazia economica, ideologica e politica ci hanno portato per decenni a vivere guerre, tensioni e odio. Per anni l’Europa è stata teatro di scontri e massacri dettati  da nazionalismi e conflitti di potere.Per questo, alla fine della seconda guerra mondiale, si investì nel sogno di un’Europa unita, lontana da correnti di odio e potere che per anni l’hanno segnata.

Oggi, la ripresa di potere dei gruppi neofascisti e l’idea disfattista di un ritorno al nazionalismo, restituiscono forza ad ideologie che in passato hanno devastato il nostro continente. L’Austerity e le politiche economiche europee hanno rafforzato i gruppi neonazisti che facendo leva sul risentimento popolare e sul più bieco populismo, sono riusciti a recuperare consenso facendosi largo tra la ‘spoliticizzazione’ e  impostando l’intera loro analisi politica contro il modello europeo. Cavalcando l’onda della cattiva gestione da parte di Bruxelles dell’emergenza migranti,della crisi economica e della moneta unica,l’estrema destra e i fascismi mai sopiti sono riusciti a riaffermarsi nell’Europa del declino culturale lì dove la sinistra ha fallito cedendo alle logiche del ‘divisionismo’. 

La manifestazione di Casapound a L’Aquila va esattamente in questa direzione: quella della destra estrema che si serve della xenofobia e del razzismo,che si adopera per l’introduzione di leggi disumane nei confronti di migranti e rifugiati politici, per la chiusura dei confini, per la deportazione dei profughi,per dimostrare che l’integrazione non è possibile e che l’islamofobia è una logica giustificata, legittima e lecita. 

Per l’Unione degli Universitari l’Europa deve essere quella dell’accoglienza, del rispetto dei diritti umani e della democrazia. L’Europa del progetto Erasmus e dalla condivisione culturale, non quella xenofoba e conservatrice che le destre vorrebbero creare. L’Europa dei cittadini e dello stato sociale, e non delle banche e delle burocrazie. Abbiamo bisogno di un sistema coerente con i principi su cui l’Unione Europea ha basato la sua esistenza, dell’attuazione del principio di solidarietà e della piena condivisione delle responsabilità tra tutti gli Stati Membri,su ogni fronte. All’ apertura dei canali per l’ingresso legale dei migranti all’ interno del suolo europeo deve far seguito l’adozione di misure e politiche dirette all’ accoglienza e all’ integrazione affinché siano loro garantiti diritti e opportunità in un Paese disposto a diventare anche il loro Paese.

L’Europa e l’Italia non possono continuare a pensarsi democratiche nel momento in cui chi chiede protezione  non è tutelato e si ritrova vittima di un sistema malato che alla legalità preferisce il caporalato. Siamo esseri umani, cittadini del mondo: è a questo che dobbiamo pensare. L’Europa ha una storia, e questa storia è fatta di migranti, migrazioni, di incontri, di scambi e di multiculturalismo.

Non c’è spazio per risentimenti e divisioni. Non c’è spazio per l’individualismo e i fascismi.

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